Nelle steppe siberiane, nei pressi dei monti Altai, è stato rinvenuto un tumulo funerario (kurgan) risalente a 2500 anni fa circa, edificato da un popolo correlato agli sciti.
In esso era sepolta una giovane donna, che è stata chiamata Principessa del ghiaccio o Principessa Ukok, dal nome del luogo del ritrovamento.
La giovane indossava splendidi abiti elaborati, e il suo corpo era mummificato. Una risonanza magnetica ha permesso di stabilire le cause della morte della ragazza, avvenuta quando questa aveva circa venticique anni.
Si trattò di un tumore mammario che diede metastasi ossee e linfonodali. Accanto al suo corpo, gli studiosi hanno ritrovato della cannabis, che probabilmente servì a lenire le sue sofferenze. Ci troviamo quindi di fronte a una delle prime testimonianze archeologiche di un utilizzo terapeutico di questa erba.
La principessa è nota anche per gli straordinari tatuaggi che ricoprivano il suo corpo. Abbiamo scelto come nostro simbolo quello che è considerato il più elaborato di questi, dalle linee arcaiche, ma al contempo estremamente moderne.
Allo stesso modo la cannabis da millenni ha aiutato l’uomo a combattere il dolore, ma il suo uso è ancora attuale e la ricerca scientifica sulle sue applicazioni la proietta nel futuro.